Registrazione video via Blu Ray

Registrazione video via Blu Ray

Gli appassionati di cinema in questi ultimi anni si sono dovuti aggiornare e offrire dei dettagli di un certo tipo alla visione dei cinema da casa. Tutto questo è stato possibile grazie al Blu-Ray, una tecnologia che ha rinnovato lo standard di memorizzazione e riproduzione di filmati di altissima definizione.

Questo tipo di formato non è supportato solo dai lettori abilitati ma anche da console per giochi che permettono di vedere tranquillamente film in questo formato. La qualità della definizione non è l’unico pregio del Blu Ray, infatti, il disco ha una grande capacitò di integrare tantissime quantità di byte capaci di archiviare all’interno di un singolo supporto un massimo di 100Gb. L’alta definizione va di moda e per questo i Blu Ray sono sempre diventati più famosi.

Il nome è stato scelto per via del raggio laser che è proprio di colore blu. Ogni volta che il raggio laser procede con l’incisione, va a penetrare tutti i bit che a loro volta generano gli archivi dei file che contengono l’informazione finale. E’ sufficiente pensare che quest’operazione viene ripetuta milioni di volte prima di ottenere il processo finale.

Rivoluzione Blu Ray

Come si registra con uno dei lettori Blu Ray 3d e soprattutto per quale motivo, visto che si può utilizzare un DVD? Possiamo dire che questo formato ha fatto la sua storia, offrendo innumerevoli possibilità di archiviazione, ora è il momento di lasciare spazio a un dispositivo che permette di ottenere la qualità migliore in assoluto.

Ovviamente per scegliere il metodo migliore di registrazione, non dovrete far altro che optare per i supporti disponibili, i BD-R che possono essere registrati solo una volta, i BD Re Riscrivibili e i B Rom che sono di solo lettura solitamente utilizzati per i film commerciali. I primi riescono a garantire fino a 9 ore di autonomia per filmati di alta risoluzione per 23 ore in risoluzione normali.

La versione che supporta 8 cm da 7,5 gb è utilizzata per le video camere DG e per registrare filmati HD con autonomia di 60 minuti.  I masterizzatori Blu Ray permettono di avere una velocità di scrittura con i BD – R.

Sinergia tra Blu Ray e computer

Grazie all’enorme diffusione dei pc è stato necessario aggiornare anche i Blu Ray Disc da 25 o 50 Gb, i computer di ultima generazione hanno al loro interno schede video audio e possono leggere senza problema questo formato. I nuovi formati come WinDVD Plus Blu Ray può essere utilizzato senza problemi. Assicuratevi che il vostro lettore ottico supporti questo formato per evitare problemi di compatibilità.

Come si comunicava prima

Come si comunicava prima della odierna e gettonata connessione ADSL

La connessione ad internet è ormai una vera e propria necessità. Oggi quasi nessuno può fare a meno di internet, perchè con il web si può fare davvero ormai di tutto, dagli acquisti, ai pagamenti, al giocare, all’informarsi, al comunicare in generale e soprattuto al giorno d’oggi, si può anche lavorare. Internet è un bene comune, e i vantaggi ad usare una connessione sono veramente tanti, per questo bisogna tener conto dell’importanza del modem, un’invenzione che esiste fin dagli anni ’20.

Gli albori e lo sviluppo dei modem

Pare che i modem esistevano gia dagli anni ’20 e venivano usati insieme alle telescriventi per inviare dati con la rete telefonica. Il modem analogico veniva usato soprattuto alla fine degli anni ’40 quando l’US Air Force aveva la necessità di trasmettere sia dati che immagini radar al comando generale. Durante gli anni ’50 invece il Modulatore/Demodulatore fu oggetto di sperimentazioni tecniche volte a migliorare il suo funzionamento, da parte dei Bell Laboratories che insieme ad alcuni modelli di telescriventi riuscirono a ricevere dati fino a 150 bit al secondo.

E’ nel 1962 che arriva invece il primo modem commerciale, denominato Bell 103 e messo in commercio dalla AT&T. Questo modem consentiva trasmissioni in full-duplex, funzionalità di FSK – frequency-shift keying, una velocità di 300 bps.

In quel periodo non era ancora un’azione legale da parte di chiunque, collegare il modem alle linee telefoniche tramite doppino telefonico, i modem erano progettati per avere la cornetta alla base con una forcella e due cavità, in cui da una parte vi era l’altoparlante e dall’altra vi era il microfono. Con questa progettazione i segnali che l’altoparlante rilevava venivano convertiti in segnali elettrici ed inviati poi per la demodulazione.

Negli anni ’70 avvengono sperimentazioni ingegneristiche che preannunciano l’odierno sopravvento della tecnologia.

La velocità dei modem si evolse negli anni ’70 con l’arrivo delle BBS – Bullettin board system, dei computer che utilizzavano dei software che permettevano la connessione tramite una linea telefonica. In questo periodo vi fu la comparsa del modem da 1200 baud con i primi algoritmi di compressione. Nel 1977 ci fu il primo modem domestico, creato da Dale Heatherington e Dennis Hayes, dopo il modem a 2400 bps, nel 1990 si diffusero i modem a 4800 baud, e nel 1991 i modem a 9600 baud, e anno dopo anno vi furono i modem a 14.4Kpbs, seguiti da quelli a 28.9Kbps e da 56Kbps, questi ultimi furono creati dall’ingegnere canadese Brent Townshend.

Successivamente con il nuovo millennio si diffonde il nuovo standard di connessione USB, uno standard che i modem fanno proprio, e il sopravvento della connessione ADSL si è avuto grazie al raggiungimento di 20-30Mbps, e con le tecnologie GPRS, UMTS, HSDPA, le reti mobili possono raggiungere i 7.2Mbps .

Vantaggi dello spazzolino elettrico

Vantaggi dello spazzolino elettrico

L’igiene orale è senza dubbio una caratteristica molto importante dell’organismo umano, e per curarla al meglio, e prevenire problemi come l’alitosi o le carie ai denti vi sono diversi modi, uno tra questi è l’uso dello spazzolino elettrico.

Caratteriatiche dello spazzolino elettrico

Lo spazzolino elettrico è costruito in modo differente dallo spazzolino manuale. Lo spazzolino elettrico per le sue caratteristiche, spesso risulta molto più utile e pratico per la propria igiene orale, è composto da una testina caratterizzata da setole che roteano e vibrano a frequenze differenti che possono essere regolate manualmente. Questo tipo di spazzolino funziona a batterie, che devono poi essere ricaricate con l’alimentatore o eventualmente sostituite, se si usano le pile.

Queste batterie fanno funzionare il motore che vi è all’interno dell spazzolino elettrico e che fa muovere e vibrare la testina con le setole. Vi sono degli spazzolini elettrici più potenti che sono chiamati idropulsori. Questi spazzolini sono molto utili per pulire a fondo depositi di placca e di cibo che si collocano tra le gengive e i denti. Lo spazzolino idropulsore genera un potente getto d’acqua pressurizzata, ed è ideale per pulire protesi, apparecchi e capsule dentali.

Perchè scegliere o non scegliere lo spazzolino elettrico

Molti professionisti dell’igiene orale considerano lo spazzolino elettrico uno strumento molto efficace per pulire i denti, questa affermazione viene confermata da numerose ricerche sull’igiene dentale. Ma lo spazzolino elettrico viene considerato molto utile soprattutto per persone disagiate o che potrebbero praticare male l’igiene dentale, come i bambini che inoltre, rimangono spesso affascinati da tale strumento tecnologico, o i portatori di handicap che presentano limiti a livello fisico e motorio per poter praticare al meglio la pulizia dei denti.

Lo spazzolino elettrico rimane comunque uno strumento da considerare molto sofisticato perchè se non viene utilizzato correttamente, a volte può comportare anche conseguenze negative rispetto alla costituzione fisica della cavità orale del soggetto che lo usa. Lo spazzolino elettrico migliore è noto anche per la sua capacità di provocare carie, varie lesioni alle gengive, recessioni gengivali o gengivite ritirate.

Per questi motivi, è consigliabile consultare il proprio dentista di fiducia per avere dei consigli attendibili su un corretto utilizzo dello spazzolino elettrico. Vi sono dei casi in cui il dentista potrebbe consigliare al proprio paziente, l’utilizzo di uno spazzolino manuale, ma tutto può dipendere dall’effettiva necessità che un paziente presenta nel prevenire o nel curare l’eventuale placca che si deposita sui denti rendendoli opachi, dal colore giallatro e suscettibili ad altre eventuali infezioni opportunistiche.

Velocità e tecnologia della stampa offset

La stampa offset rappresenta la versione più moderna della litografia. Questa tipologia di stampa usa come forme di stampa delle lamiere di zinco o di alluminio, aventi lo spessore da 0,3 a 0,6 mm., che vengono sottoposte preventivamente ad un trattamento di granitura superficiale, con abrasivi o per via elettrolitica, per rendere la superficie ruvida in modo che trattenga l’acqua di umidificazione.

Procedimenti di funzionamento della stampa offset

Vi sono diversi procedimenti per preparare la forma per questa stampa. Quello che oggi è maggiormente diffuso è il cosiddetto sistema di copia positiva, cosi chiamato perché si parte da una diapositiva che viene stampata su di una lamiera di zinco preventivamente sensibilizzata. Al posto dell’impaginazione che si aveva in tipografia, nella stampa offset si ha il montaggio che si esegue su un piano di cristallo o di materiale plastico trasparente e indeformabile sul quale si applicano le pellicole mediante appositi adesivi.

Il foglio di zinco viene deacidato quindi sensibilizzato con una soluzione a base di collante (gomma arabica, albumina, resina sintetica) e bicromato di ammonio. Quindi ad esso viene sovrapposto il montaggio e il tutto esposto alla luce di lampade ad arco. Dopo l’esposizione si procede allo sviluppo con soluzioni apposite o, in certi casi, con la semplice acqua.

Come stampa un’offset?

Tutte le parti che non devono stampare rimangono coperte mentre si mette a nudo il metallo in corrispondenza delle parti stampanti. Quindi si effettua una leggera incisione nelle parti che dovranno stampare, usando una soluzione acquosa di cloruro di calcio, acido cloridrico ed acido acetico. Sulla lastra si stende poi una soluzione di gomma lacca in alcool, nitrobenzolo e violetto di metile che aderisce alle sole parti stampanti ed aumenta l’aderenza tra la superficie incisa e l’inchiostro di protezione che viene steso successivamente.

Si procede quindi allo spoglio, ossia alla eliminazione del collante indurito e insolubile mediante una soluzione in acqua di acido solforico, alla asciugatura della lastra ed alla stesura sopra di essa di una soluzione a base di sali igrofili. Lo zinco cosi preparato viene montato sulle macchine da stampa che sono del tipo a pressione cilindrica diretta. Lo zinco viene umidificato, poi inchiostrato; quindi si stampa su un tessuto gommato steso generalmente su un cilindro ad asse parallelo a quello su cui è montato lo zinco. Il tessuto gommato a sua volta stampa sulla carta che passa su un altro cilindro parallelo ai precedenti.

Poiché la stampa offset presuppone un passaggio intermedio dalla gomma alla carta cosi sullo zinco l’incisione è diritta e non rovesciata come in tipografia e litografia. Il passaggio intermedio, dividendo due volte l’inchiostro riduce l’intensità della stampa del testo: questo è uno dei punti di inferiorità del procedimento offset rispetto a quello tipografico.

Tanti ventilatori per il fresco

Tanti ventilatori per il fresco

Nel periodo del grande caldo estivo è importante avere a casa, un prodotto che aiuti a superare le giornate più afose, scegliendo o delle soluzioni tradizionali o un po’ di aria condizionata. In questo articolo, desideriamo parlarvi dei ventilatori, delle loro funzioni e di come possono essere utilizzati al meglio.

Quali sono gli aspetti da valutare?

Sicuramente il ventilatore deve riuscire ad offrire un aiuto di un certo livello, facendo evaporare il calore in eccesso che non viene smaltito dalla pelle. In base alle dimensioni della stanza da rinfrescare, valutate sempre che siano presenti più pale quanto più rande è il locale, inoltre il numero vi velocità di aria è fondamentale.

Solitamente si dovrebbero avere a disposizione almeno tre tipologie di aria da quella calma al getto più forte ma che spesso fa anche male alla salute. Un buon ventilatore deve essere poco rumoroso e orientabile in base alle esigenze di chi lo utilizzata. Ecco perché è meglio valutare che un ventilatore sia stabile e sia certificato per la sicurezza con il marchio CE.

Meglio il ventilatore fisso o mobile?

Quando il ventilatore deve essere utilizzato solo in una zona della casa è meglio la versione fissa, le persone utilizzano la più popolare che si avvita come se fosse un lampadario e oltre ad emettere aria può essere utilizzato anche come luce. Solitamente la versione in questione è quella con le pale da soffitto, in alternativa per avere un ventilatore sempre a portata di mano, si può utilizzare quello fisso da tavolo o da terra.

Quest’ultima versione offre una maggiore potenza mentre quello piccolo è ideale in un piccolo studio dove si desidera rinfrescare l’ambiente piccolo senza eccessivo spreco di energia. Il ventilatore a terra invece è valido per i grandi ambienti ma attenzione perché questi modelli offrono solo un aerazione in altezza (chiamati come modello a torre).

Ora in base alle esigenze presenti nella vostra casa, vi accorgerete che i ventilatori da appoggio, propongono solo un’aereazione contenuta. Dipende anche da quanto fresco desiderate avere in casa, quindi ponetevi delle domande prima di utilizzare un prodotto al posto di un altro e in poco tempo, vi accorgerete che i dettagli su un ventilatore non sono mai troppi.

Il consiglio è quello di non utilizzare prodotti usati perché potrebbero causare dei cortocircuiti all’impianto elettrico della casa, quindi massima attenzione all’uso del ventilatore in camera.